La tsarine


Ben ritrovati oggi nel nostro consueto appuntamento dedicato all'arte e ai profumetti. In questa occasione, ci immergeremo in un dipinto degli ultimi anni del XIX secolo, opera del misterioso Fernand Khnopff, intitolato "La Carezza della Sfinge". Quest'opera, forse meno conosciuta rispetto ad altre, si rivela uno dei quadri più enigmatici nella storia dell'arte.

Il dipinto ci introduce alla figura mitologica della sfinge, un simbolo ampiamente rappresentato nell'arte del 1800 e particolarmente caro agli artisti simbolisti. Il mito della sfinge e di Edipo ci offre uno spunto interessante per comprendere la natura cruenta di questa creatura dal volto femminile e corpo leonino. La sfinge, situata nella città di Tebe (come si vede dalle colonne in lontananza) , poneva un enigma mortale ai suoi abitanti e chi non riusciva a risolverlo veniva divorato. Solo Edipo riuscì a risolvere l'indovinello, sconfiggendo così la sfinge.

"qual è quell'animale che all'alba cammina su quattro zampe, al pomeriggio su due e la sera su tre?" La risposta è: l'uomo.

Tuttavia, nel dipinto di Khnopff, la rappresentazione della sfinge va oltre il mito tradizionale. Dopo la risoluzione dell'enigma, la sfinge si avvicina con riverenza ad Edipo, ma l'atmosfera diventa intrigante ed erotica. La sfinge perde la sua ieraticità, rivelando la sua natura felina e sensuale. Khnopff cattura questo momento con dettagli affascinanti, come la coda vibrante e la zampa posata in modo ambiguo sulla pancia di Edipo.

È però altrettanto vero che le zampe posteriori sono pronte a scattare, per cui viene il dubbio che effettivamente la sfinge non sia pronta ad ucciderlo. Seduce o uccide? Segue l'istinto oppure mostra riconoscimento? 

Io trovo una profonda connessione con questo dipinto alla Zarina di Senyoko, ma è l'importante comprenderne il contesto per apprezzare appieno il profumo.
La sfinge vinta non si sottomette, bensì cerca di sedurre, esprimendo una combinazione di crudeltà, erotismo e carnalità: aggettivi che trovano riscontro anche nella Zarina di Senyoko.

Il profumo, analogamente al dipinto, si rivela complesso e intrigante. La Zarina di Senyoko emana note muschiate fortemente animali (sanno proprio di pelo umido) intense e quasi sudate, che richiedono tempo per rivelare la loro profondità e morbidezza irresistibile.
Il profumo, sebbene possa non essere adatto a tutti, si presenta come un'esperienza sensoriale unica, ricca di seduzione e mistero.

A mio avviso, La Carezza della Sfinge di Fernand Khnopff e la Zarina di Senyoko si intrecciano in un dialogo tra arte e profumi, offrendo una prospettiva affascinante sull'erotismo e la seduzione. Entrambi richiedono una certa sensibilità e cultura olfattiva, invitando gli amanti dei profumi intensi a esplorare territori audaci e avvincenti.

 

@moodindigo_georgette

 

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